mercoledì 27 gennaio 2010

Sto invecchiando

Qualche giorno fa la figlia di 7 anni di un mio amico è stata centrata da uno sciatore sulle piste: lo violenza dello scontro ha reso necessario l'intervento dell'elicottero per il trasporto urgente in ospedale.

Io scio da oltre 30 anni: gli incidenti ci sono sempre stati ma mai in modo cosí grave e frequente da rendere necessario un così cospicuo utilizzo dei 'vigili urbani' delle piste! Tra un po' immagini vedremo autovelox e patente a punti.

Tutto ciò mi intristisce e mi fa pensare: è l'evoluzione tecnologica dei nuovi attrezzi? È un questione di attenzione? È un fatto di valori? ..... o semplicente sto invecchiando e ragiono ormai come mio nonno?

In bocca sl lupo alla figlia di Mattia.
PierG
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5 commenti:

  1. Forse la qualità della nostra attenzione non è adeguata alla velocità dei nostri tempi. Ci muoviamo sempre più velocemente (anche in senso lato) e siamo sempre di più a farlo senza essere adeguatamente preparati a farlo.
    E questo secondo me è molto pericoloso.
    Il grosso problema che vedo è che pochi si accorgono di questo fatto e ancora meno sembrano interessati a fare qualcosa, anche solo a livello personale, per poter essere adeguati a questi tempi.

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  2. Principio di inerzia... si! Principio di inerzia (http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_inerzia)... non intendo quello fisico, ma quello a cui siamo sottoposti giorno dopo giorno. In Armageddon, il noto film con Bruce Willis, le due navicelle che devono raggiungere in tempo utile l'asteroide potrebbero navigare nello spazio a velocita' costante ma non ce la farebbero a raggiungere il proprio obiettivo. Allora fanno fare alle navicelle dei giri intorno alla Luna per "fiondarle" a velocita' molto piu' elevata... le persone a bordo soffrono l'accelerazione a loro imposta, fino al momento in cui lasciano l'orbita lunare e si allontanano. Raggiunta quindi la velocita' di fuga, per i componenti delle navicelle non c'e' piu' la sensazione di viaggiare a velocita' elevatissima...
    Perche' ho scritto questo? banalmente per dire che secondo me siamo sempre pronti per accelerare e seguire le cose dei nostri tempi, ci adeguiamo e procediamo quasi senza accorgercene finche' su quell'asteroide non dobbiamo atterrarci... ed e' li che occorre sapersi anche fermare e avere controllo... secondo me quindi c'e' la sensibilita' a comprendere che occorra viaggiare al doppio, al triplo, al quadruplo della nostra velocita' naturale. Basta avere il paracadute di riserva. In fondo e' bello raggiungere delle vette, ma e' un attimo accorgersi che sono anche precipizi.

    Lino.

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  3. Giancarlo, Rocket
    grazie per i vostri commenti, mi sento meno solo sia nella vecchiaia sia nella pazzia :)
    PierG

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  4. Ho 31 anni, 32 tra 4 giorni. Scio da quando ne avevo 6. Cambi di attrezzatura ne ho visti parecchi. E ho visto un aumento esponenziale di gente sulle piste negli ultimi anni. C'è da dire però che le nuove attrezzature permettono a sciatori inesperti di apprendere la tecnica in maniera molto più rapida. A questo rapido apprendimento purtroppo non segue un'adeguata consapevolezza di che cosa si ha sotto i piedi: sci più facili, più "veloci" che necessitano a mio avviso una maggiore attenzione. La gente si butta, vedo tanti in discesa libera o a velocità folli in mezzo alle piste (e non ai bordi) dove i bambini e quelli meno esperti stanno cercando di imparare e per forza di cose sono meno attenti a quello che hanno intorno (già devono cercare di stare in piedi, figuriamoci se riescono a capire se un idiota li sta centrando). Mi ricordo sempre una frase di mio papà quando mi stava insegnando a sciare e quando iniziavo a diventare più esperto e mi stava salendo la voglia di "correre": "Vai piano, non ci sei solo tu sulla pista". Io questa frase ce l'ho stampata in mente ogni volta che faccio una pista. Purtroppo non tutti hanno questo buon senso.

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  5. Umbe,
    mi auguro di essere un papà bravo quanto il tuo ed incidere così bene nei valori di mio figlio.
    PierG

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