Quando siamo arrivati all’8 Marzo, lui era particolarmente taciturno e apparentemente triste: ha iniziato ad abbracciarmi e a tenermi stretto, cosa alquanto rara.
Dopo qualche secondo di silenzio ho iniziato: ‘Giammy, è ora di andare per papà’ … ‘Devo andare’ … ‘Arriverò tardi al lavoro’ … ma niente. Per minuti è stato stretto a me, non voleva chiaramente lasciarmi andare.
A quel punto mi sono seduto su una piccola seggiolina e ho detto: ‘ok stai tranquillo, non me ne vado fino a che non sei pronto. Mi dici TU quando posso andare, ok?’ … lui ha annuito.
Dopo pochissimi secondi (molto meno di quanto potevo sperare) ha tirato su la testa, si è staccato e mi ha detto: ‘ok, puoi andare, ciao’ ed è corso verso i suoi amici.
Il solo fatto che io gli abbia fornito una scelta (per altro finta, io comunque me ne sarei andato e lui lo sapeva), ha portato la situazione verso una cornice soluzione.
Puoi immaginare una situazione in cui puoi usare questa strategia?
PierG
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